Unione energia e dei mercati dei capitali, meno norme, più dazi
Lussemburgo, 21 giu. (askanews) – Unione del mercato europeo dell’energia basata sulle fonti rinnovabili e sul nucleare prodotti nell’Ue, finanziamenti alle imprese attraverso l’unione dei mercati dei capitali, semplificazione normativa per le aziende, fare blocco e agire uniti nel commercio mondiale applicando dazi contro le importazioni sovvenzionate, come quelle dei veicoli elettrici cinesi, o quelle da paesi con condizioni produttive diverse (ad esempio senza vincoli ambientali) da quelle europee.
Sono i quattro ingredienti della ricetta per un forte rilancio dell’economia europea che ha ribadito oggi il ministro dell’Economia francese, Brino Le Maire, incontrando la stampa prima della riunione del Consiglio Ecofin a Lussemburgo.
“Ho ribadito ieri (durante la riunione dell’Eurogruppo, ndr) e continuerò a ribadire oggi il forte rischio che l’economia europea perda terreno rispetto alla Cina e rispetto agli Stati Uniti. È tempo di agire, di agire con forza, di agire più rapidamente per sostenere la nostra economia, per consentirle di apportare crescita, occupazione e prosperità”, ha sottolineato Le Maire.
Occorre innanzitutto, ha spiegato, “un’energia a basso contenuto di carbonio e a basso costo, che deve essere basata sulle energie rinnovabili, ma che può basarsi anche sull’energia nucleare. Da questo punto di vista dobbiamo fare di tutto per preservare il mercato energetico europeo. Il mercato europeo dell’energia è una risorsa per i Ventisette. L’Unione europea deve preservare e garantire la buona circolazione dell’energia in tutta Europa e garantire questa energia a costi contenuti per tutti i paesi europei”.
“La seconda condizione – ha continuato Le Maire – è il finanziamento: è urgente accelerare l’Unione dei mercati dei capitali” dei paesi Ue. “Questa Unione dei mercati dei capitali è l’unico modo per garantire a tutti gli Stati europei, a tutte le aziende, PMI, industrie e start-up europee, i finanziamenti di cui hanno bisogno per svilupparsi sul territorio europeo, e non su quello americano o altrove, quando dovranno crescere”.
“La terza condizione – ha aggiunto il ministro francese – è la semplificazione. Più rischi, meno normative. Questa deve essere la linea d’azione per l’economia europea. Le norme e il loro eccesso stanno uccidendo l’economia europea. Dobbiamo semplificare enormemente, alleggerire le regole che gravano sulle Pmi e sui nostri industriali in tutto il tessuto economico europeo”.
“Infine, l’ultima condizione per rilanciare l’economia europea – ha sottolineato Le Maire – è l’unità incrollabile dei 27 Stati membri dell’Unione. Abbiamo un destino economico comune, tutti devono capirlo. Di fronte alla Cina, di fronte agli Stati Uniti, dobbiamo restare uniti. Lo vediamo sulla questione dei veicoli elettrici: è imperativo essere uniti, per ristabilire un equilibrio di potere tra Europa e Cina. È imperativo far capire al governo cinese che non accetteremo che arrivino sul mercato più ricco del Pianeta veicoli elettrici in gran parte sovvenzionati e fabbricati in condizioni produttive diverse da quelle europee. Dobbiamo mostrare i denti affinché tutti capiscano che la tigre europea ha i denti”.
“Da questo punto di vista – ha concluso il ministro francese -, sostengo pienamente la procedura avviata dalla Commissione europea per introdurre dazi sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina: ci devono essere equità e reciprocità nel commercio mondiale; per questo, le decisioni della Commissione europea sono benvenute”.