Zaia: “Doveroso chiarire le cause, bandiere a mezz’asta in Veneto in segno d lutto”
Milano, 4 ott. (askanews) – Tragedia nella serata di martedì 3 ottobre 2023 a Mestre, in provincia di Venezia, in Veneto. Un pullman con 35 passeggeri è precipitato dal cavalcavia Vempa e ha preso fuoco dopo l’impatto, mentre stava riportando un gruppo di turisti da Venezia al camping Hu di Marghera; facendo un volo di una quindicina di metri e toccando i fili dell’elettricità. Il bilancio ufficiale della Prefettura è di 21 morti, tra cui due minori e 15 feriti tra cui 5, in gravi condizioni. Si tratta per lo più di giovani turisti stranieri. Tra quelli già identificati ci sono 4 cittadini ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci.Alla guida c’era l’italiano Alberto Rizzotto, 40 anni, anch’egli morto nello schianto. Ancora non sono state accertate le possibili cause dell’incidente. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche un possibile malore improvviso dell’autista, nonostante la giovane età. A suffragio di questa ipotesi ci sarebbe l’apparente assenza di segni di frenata prima dell’urto. Ma la cautela è d’obbligo, come ha sottolineato lo stesso governatore del Veneto, Luca Zaia. Dirigenti e i colleghi della sua azienda confermano che Rizzotto era un autista provetto.Il bus, un mezzo a trazione elettrica, ridotto ad una carcassa a seguito dell’incendio, è stato rimosso all’alba di mercoledì 4 ottobre dai Vigili del fuoco. Zaia ha annullato tutti gli appuntamenti per seguire da vicino l’evolversi della vicenda e ha confermato le bandiere a mezz’asta in tutte le sedi regionali in segno di lutto.”Sarà doveroso chiarire le cause perchè chi ha un caro che ha perso la vita ha diritto di conoscere la verità, le telecamere, le testimonianze dirette e la scheda video dello stesso pullman ci aiuteranno a far luce sulle cause”, ha detto il governatore che ha ringraziato per l’efficienza il sistema sanitario regionale mobilitatosi immediatamente con 5 ospedali, 40 ambulanze e l’elisoccorso, oltre che con un servizio di supporto psicologico per i feriti e i familiari delle vittime.