Nel mar Baltico, mar Nero e mar Mediterraneo
Roma, 25 giu. (askanews) – La Commissione Europea pubblicherà la sua proposta sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico alla fine di agosto, mentre quelle sulle possibilità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero sono previste per metà settembre. La proposta della Commissione per l’Atlantico e il Mare del Nord è prevista, invece, per la fine di ottobre. Il Consiglio Europeo quindi cercherà di raggiungere un accordo politico sulla proposta sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico in occasione del Consiglio Agricoltura e Pesca di ottobre, mentre un accordo politico per le altre due proposte è previsto durante il Consiglio Agricoltura e Pesca di dicembre.
E’ quanto emerso ieri nel corso dell’Agrifish, il Consiglio europeo dei ministri della pesca e dell’agricoltura che si sono riuniti per fare il punto sullo stato della pesca sostenibile nella Ue e sui principali orientamenti per le possibilità di pesca per il 2025.
Hilde Crevits, ministro fiammingo belga del Welfare, della sanità pubblica e della famiglia e responsabile della pesca, ha spiegato: “grazie alla nostra azione, la sostenibilità della pesca nell’Ue sta complessivamente migliorando. Dobbiamo continuare i nostri sforzi per salvaguardare i nostri stock ittici e sostenere gli sforzi del settore per modernizzare la flotta e ridurre la dipendenza. In questo modo potremo garantire un settore della pesca fiorente e redditizio, oggi e domani”.
Di fatto, la situazione biologica delle risorse marine continua a migliorare, ad eccezione del Mar Baltico, dove la situazione ambientale è particolarmente preoccupante e le attività di pesca della Russia compromettono ulteriormente gli sforzi dell’UE volti a ricostituire gli stock ittici in quel bacino.
I ministri hanno inoltre accolto con favore l’imminente valutazione della politica comune della pesca annunciata dalla Commissione durante la riunione ministeriale informale tenutasi a Bruges nel marzo 2024, sotto la presidenza belga. Il Consiglio ha sottolineato che per la flotta dell’UE restano molte sfide, come la transizione energetica e la relativa necessità di finanziamenti, per garantire un futuro economicamente sostenibile ai settori della pesca e dell’acquacoltura dell’UE, che dipendono da stock ittici sani. Per quanto riguarda gli stock condivisi con paesi terzi, i ministri hanno convenuto che è importante garantire condizioni di parità.