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Sudafrica, dopo 30 anni il partito di Mandela perde la maggioranza, nasce il governo di unità

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ROMA – In Sudafrica nasce il governo di unità nazionale: il Congresso nazionale africano (African National Congress, Anc), storico partito di centrosinistra che fu di Nelson Mandela e traghettò il Paese fuori dall’apartheid, per la prima volta ha perso la maggioranza alle elezioni del 29 maggio, e ora, dopo due settimane di scambi e discussioni, ottiene il sostegno del principale partito di opposizione: l’Alleanza democratica (Democratic Alliance, Da). Lo riporta la testata locale The Star.

È la prima volta dal 1994 che l’Anc è costretto a ricercare il sostegno dell’Alleanza democratica – un partito di centrodestra tradizionalmente avversario dell’Anc – per andare al governo, avendo ottenuto circa il 40% dei voti. Il Da invece si è posizionato secondo col 22% delle preferenze. La coalizione comprenderà anche i conservatori di Inkatha Freedom Party (Ifp), usciti col 4%, e punto di riferimento della comunità etnica degli zulu. Tale coalizione permetterà al presidente eletto Cyril Ramaphosa, in carica dal 2018, di confermare il secondo mandato.

“Si apre un nuovo capitolo per la storia di questo Paese”, il commento del leader del Da, John Steenhuisen. “Queste elezioni hanno reso chiaro il fatto che i cittadini non vogliono un partito unico a dominare la nostra società”.

L’intesa di governo piace al mondo imprenditoriale, preoccupato per il programma di due partiti di sinistra radicali che, se giunti al potere, avevano promesso la nazionalizzazione di terreni, miniere e banche. Tra questi, l’Economic Freedom Fighters (Eff). L’accordo delude invece parte dell’elettorato dell’Anc, che non si riconosce nei valori di Alleanza democratica.

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