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Sister Act in Vaticano, anche Whoopi Goldberg incontra il Papa: “Meraviglioso”

Dall'Italia e dal MondoSister Act in Vaticano, anche Whoopi Goldberg incontra il Papa: "Meraviglioso"

(Adnkronos) – “Great, amazing!”. In Vaticano, di prima mattina è arrivata anche Whoopi Goldberg, l’attrice Usa nota al grande pubblico per la sua esplosiva interpretazione in ‘Sister Act’, per l’incontro con il Papa al quale hanno preso parte un centinaio di comici (una sessantina dall’Italia) da tutto il mondo. 

Bergoglio, prima di partire per la Puglia per intervenire al G7, ha voluto fare una full immersion nel buon umore. La Goldberg, di recente, annunciando che si farà il terzo film di Sister Act, aveva confidato che vorrebbe che papa Francesco vi prendesse parte. Glielo ha chiesto oggi? “Non era il contesto giusto”, ha detto al termine dell’incontro col Pontefice in Sala Clementina, quindi scherzando ha aggiunto: “Magari, gli manderò una mail”. 

A rappresentare gli artisti italiani dello humor, c’era anche Geppy Cucciari che, al momento del baciamano, ha omaggiato il Pontefice con una bottiglia di mirto: “La regola della Sardegna – ha poi spiegato a margine dell’incontro – è non arrivare mai a mani vuote”. Luciana Littizzetto ha letto la preghiera di San Tommaso, osservando: “Ci incontriamo sempre ai funerali, almeno oggi in un giorno di gioia!”. Pio e Amedeo si sono presentati in udienza coi genitori. Cristian De Sica ha sintetizzato a fine udienza: “Il Papa è più spiritoso di noi e mi ha confidato che ieri sera si è rivisto per la quinta volta ‘Miracolo a Milano’ (la pellicola del 1951 girata dal padre Vittorio, ndr). Fare ridere in questo periodo è una grande soddisfazione”.  

A molti artisti è rimasta impressa la frase del Papa nella quale ha detto che i comici riescono a fare sorridere anche Dio. Luca Bizzarri uscendo, ha osservato: “Devo capire come riuscirò a farlo”. Jerry Calà si fa serio: “La nostra, da oggi, sarà una missione: portare risate in giro nel mondo”. Enrico Beruschi, tra i protagonisti negli anni ’80 della trasmissione di successo Drive in, grande devoto della Madonna di Lourdes, ha osservato: “Il Papa ha detto cose importanti”. Quindi un amarcord legato ad un incontro con Wojtyla, verso la fine del pontificato, al quale si illuminarono gli occhi quando gli venne presentato Beruschi. Giovanni Scifoni, che ha interpretato una parte anche nella fortunata serie Rai ‘don Matteo’, è raggiante: “Un incontro bellissimo. Mi ha colpito il Papa nel dire che facciamo sorridere anche Dio. Noi ci accontentiamo”. 

“Guardo con stima a voi artisti che vi esprimete con il linguaggio della comicità, dell’umorismo, dell’ironia”, dice il Pontefice che successivamente osserva: “Denunciate gli eccessi del potere; date voce a situazioni dimenticate; evidenziate abusi; segnalate comportamenti inadeguati… Ma senza spargere allarme o terrore, ansia o paura, come fa molta comunicazione; voi svegliate il senso critico facendo ridere e sorridere”. 

“In mezzo a tante notizie cupe, – dice Francesco – immersi come siamo in tante emergenze sociali e anche personali, voi avete il potere di diffondere la serenità e il sorriso. Siete tra i pochi ad avere la capacità di parlare a persone molto differenti tra loro, di generazioni e provenienze culturali diverse. A modo vostro voi unite la gente, perché il riso è contagioso. È più facile ridere insieme che da soli: la gioia apre alla condivisione ed è il miglior antidoto all’egoismo e all’individualismo. Ridere aiuta anche a rompere le barriere sociali, a creare connessioni tra le persone. Ci permette di esprimere emozioni e pensieri, contribuendo a costruire una cultura condivisa e a creare spazi di libertà”. 

“Il vostro talento è un dono prezioso. Insieme al sorriso diffonde pace, nei cuori, tra le persone, aiutandoci a superare le difficoltà e a sopportare lo stress quotidiano. Ci aiuta a trovare sollievo nell’ironia e a prendere la vita con umorismo”. “Ricordatelo – dice Francesco in un omaggio agli uomini e alle donne di humor – quando riuscite a far sgorgare sorrisi intelligenti dalle labbra anche di un solo spettatore, e non è una eresia, fate sorridere anche Dio. L’umorismo non offende, non umilia, non inchioda le persone ai loro difetti. Mentre oggi la comunicazione genera spesso contrapposizioni, voi sapete mettere insieme realtà differenti e a volte anche contrarie. Quanto abbiamo bisogno di imparare da voi! La risata dell’umorismo non è mai ‘contro’ qualcuno, ma è sempre inclusiva, propositiva, suscita apertura, simpatia, empatia”.  

Francesco osserva: “Si può ridere anche di Dio? Certo, non è bestemmia questo, come si gioca e si scherza con le persone che amiamo. La tradizione sapienziale e letteraria ebraica è maestra in questo! Si può fare ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri. Cari amici, Dio benedica voi e la vostra arte. Continuate ad allietare la gente, specialmente chi fa più fatica a guardare la vita con speranza. Aiutateci, con il sorriso, a vedere la realtà con le sue contraddizioni, e a sognare un mondo migliore! “. Infine la raccomandazione: “Pregate per me, col sorriso. A favore!”. 

 

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