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Sabato il G7 della Difesa a Napoli, la Questura vieta il corteo di protesta

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NAPOLI – Un corteo contro il “G7 della guerra” si terrà sabato a Napoli, con il concentramento previsto alle 15 in piazza Garibaldi. L’intento degli attivisti era quello di raggiungere Palazzo Reale, dove si riuniranno i ministri della Difesa del G7, “ma oggi – afferma Davide Dioguardi della Rete Napoli contro la guerra – è arrivata una prescrizione che di fatto vieta la manifestazione“. Il questore di Napoli Maurizio Agricola ha infatti disposto che il corteo dovrà concludersi a piazza Bovio, distante circa un chilometro dal luogo dove si terrà il summit.

“Questa prescrizione – evidenzia Chiara Capretti di Potere al Popolo, consigliera della II Municipalità di Napoli – dice letteralmente che l’eventuale spostamento di manifestanti verso Palazzo Reale può determinare gravi turbative all’ordine della sicurezza pubblica e rischi per l’incolumità dei partecipanti.
Questa è una minaccia, non è una prescrizione, questa è una provocazione del ministero dell’Interno e della questura di Napoli verso un corteo che ha raccolto decine e decine di adesioni”.

“Il nostro obiettivo – prosegue Dioguardi – è arrivare a Palazzo Reale. Guido Crosetto e i suoi colleghi degli altri Paesi del G7 stanno parlando di guerra, di riarmo globale, di cannoni. Lo stanno facendo per la prima volta, nella cornice in cui si consuma il genocidio del popolo palestinese, mentre le attiviste e gli attivisti vengono repressi e perseguitati. Non possiamo permettere che questo summit si svolga in silenzio e con accondiscendenza, né possiamo permettere di essere provocati attraverso i dispositivi della questura”.

La manifestazione di sabato 19 ottobre è stata lanciata questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in piazza del Plebiscito. Gli attivisti hanno esposto striscioni con messaggi come “G7 della guerra? Contrattacchiamo!” e “Fermiamo la Guerra” e mostrato cartelli con volti e nomi dei ministri della Difesa dei Paesi del G7, che raggiungeranno Napoli nella giornata di venerdì 18 ottobre per l’avvio del summit presieduto dal ministro italiano Guido Crosetto.

In piazza stamattina c’erano anche i componenti della band 99 Posse. Anche loro prenderanno parte al corteo, come annuncia il musicista Marco Messina: “Sabato ci sarò. Voglio esprimere il mio dissenso e darò il mio contributo per cercare di interrompere questa follia della guerra. Abbiamo giustamente sanzionato la Russia quando ha invaso l’Ucraina, vorrei capire perché non stiamo sanzionando Israele che occupa la Palestina dal 1967”.

Sul rischio che in piazza possano esserci infiltrati a provocare scontri con le forze dell’ordine, Messina spiega: “Ci sono state decine di manifestazioni dopo il 7 ottobre e non è mai successo niente. Perché? Perché la gente ha potuto manifestare liberamente. Gli scontri ci sono stati solo quando alla gente è stato impedito di manifestare. Chi è l’infiltrato? Chi è il provocatre? È il Viminale, perché se impedisci alle persone di manifestare fai alzare la tensione”.

Walter Iannuzzi della rete Liberi di lottare contro la guerra si scaglia contro il decreto sicurezza: “È liberticida – evidenzia -, va a contrastare ogni movimento sociale che si sta apponendo alla guerra, alla crisi e al carovita. Saremo in piazza anche contro chi vuole una legge che introduce il terrorismo della parola, incrementa pene per blocchi, scioperi e manifestazioni. Ecco quale è la priorità di questo governo mentre ci sono venti di guerra che soffiano in tutto il mondo”.

Ad oggi circa un centinaio di sigle – associazioni ambientaliste, comitati locali e di quartiere, Mediterranea, nomi del pacifismo come padre Alex Zanotelli – hanno dato la propria adesione al corteo convocato dalla rete Napoli contro la guerra, con, tra gli altri, Ex Opg Je so pazzo, Iskra e Insurgencia.

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