L’attrice americana ospite del Filming Italy Sardegna Festival
Roma, 24 giu. (askanews) – E’ stata lanciata da Spike Lee nel 1998 con “He got game”, quando aveva solo 19 anni, e da allora Rosario Dawson ha lavorato con i grandi del cinema, dal bis con Spike Lee in “La 25esima ora”, a Oliver Stone in “Alexander”, Robert Rodriguez in “Sin City”, Quentin Tarantino in “Grindhouse”, e poi Muccino, Tony Scott, Danny Boyle. Ma con curiosità e disinvoltura si è messa alla prova anche con registi e produzioni più indipendenti, proprio per il suo amore del cinema come arte, come ha spiegato al Filming Italy Sardegna Festival, di cui è stata ospite. “Io credo che il cinema, come forma d’arte, sviluppi la capacità critica, sappia raccontare la realtà, ci aiuti a comprendere la nostra storia. – ha spiegato l’attrice – Per questo mi piace un festival come questo, perché permette alle persone di incontrarsi, di confrontarsi in maniera profonda, di ispirarci”. Dawson ha poi aggunto: “Il cinema è stato importantissimo nella nostra storia, sin dalla sua nascita e il suo ruolo non cambia. Oggi però ammiro anche tutti quei giovani che, anche attraverso i social media, trovano il proprio modo di esprimersi, di raccontarsi, di raccontare storie, in maniera intelligente o divertente o provocatoria. E’ una forma d’arte, come la poesia, la musica, non finirà mai di esistere”. Negli ultimi anni Rosario è amatissima come interprete di Ahsoka, nell’universo fantascientifico di Guerre stellari e nella serie televisiva “Star Wars” di Disney+. “Ho lavorato con Frank Miller che è stato capace di rivoluzionare l’immagine e la storia di supereroi, come “Batman” per esempio, andando a fondo nei loro traumi, nei tratti psicologici, nelle loro origini. – ha spiegato – E anche in “Star Wars” abbiamo visto tante trasformazioni, i personaggi sono più complessi, hanno anche loro un lato oscuro, possono sempre cadere nell’errore, scegliere. E una delle cose che mi piace del personaggio di Ahsoka è che si confronta anche con il proprio lato oscuro, si accetta”.