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Plenaria Cgie: integrità identità culturale e linguistica è primaria

AttualitàPlenaria Cgie: integrità identità culturale e linguistica è primaria

La Rosa: direzione generale Maeci impegnata ad aumentare promozione
Roma, 20 giu. (askanews) – Il mantenimento dell’integrità dell’identità culturale e linguistica italiana è primario. E’ quanto è emerso in una delle sessioni dell’Assemblea Plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero in corso alla Farnesina a Roma.
La IV Commissione tematica, “Lingua e Cultura”, “considera fondamentale il ruolo delle collettività di italiani all’estero per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero”, ha sottolineato la presidente Lidia Campanale. Oltre agli enti promotori e gestori “serve un nuovo modello agile, per rispondere alle necessità dettate dalle specificità delle aree geografiche”. Per la Commissione è centrale lavorare per non “perdere l’identità culturale e linguistica italiana in un mondo che punta a una multiculturalità”.
Presente alla sessione il ministro Filippo La Rosa, responsabile della rete degli Istituti Italiani di Cultura del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “La Direzione generale è impegnata fortemente per aumentare la promozione e rendere più efficace la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo, non è un impegno facile, c’è competizione per acquisire quote crescenti di soft power”.
Per ottenere l’obiettivo “siamo impegnati ad estendere il nostro pubblico, coloro che in giro per il mondo per diversi interessi si avvicinano ai nostri corsi, alle scuole statali, paritarie, ai nostri dipartimenti di italianistica, alle attività degli Istituti italiani di cultura – ha spiegato La Rosa – . Ma nel mondo i pubblici sono diversi, non può funzionare la stessa cosa ovunque, dobbiamo impegnarci per capire cosa meglio funzioni in ogni Paese e ponderare un’offerta che soddisfi certe esigenze senza lasciare indietro altri linguaggi che è nostro interesse portare avanti. Abbiamo grande necessità di alimentare un pubblico nuovo. Chi ci cerca nel mondo ha un’età media alta. Oggi dobbiamo rinnovare gli input, lanciare messaggi che siano accattivanti per un pubblico giovane. E per farlo serviamo tutti, con un approccio non da monade ma facendo attività congiunta”.

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