Silvia Mercandelli e Barbara Arienti per una nuova esperienza
Biassono, 13 ott. (askanews) – Velocità e umanità. Sono queste le keyword del nuovo Centro Medico Brianteo di Silvia Mercandelli e Barbara Arienti, che mira a rivoluzionare il concetto di cura e assistenza sanitaria. L’obiettivo principale sarà fornire un servizio completo e personalizzato, mettendo al primo posto la persona e le sue esigenze. Il Centro Medico, infatti, nasce da un’idea originale e dalla volontà sincera di fare del bene, da parte della fondatrice Barbara Arienti.”Abbiamo pensato di aprire un centro dedicato al servizio della salute fast. Visto e considerato che ci sono lunghi tempi d’attesa e vista anche la difficile situazione che viviamo rispetto alle strutture sanitarie”. La storia del Centro Medico Brianteo inizia nel 2001, quando è stato inaugurato il primo centro polispecialistico. “Ci siamo sempre messi – prosegue Arienti – al posto del cittadino. Quello di cui mi rendo conto è che nel momento in cui ho una problematica grave e la devo gestire in poco tempo mi sono sempre trovata in difficoltà avvalendomi del pronto soccorso. Non lo ritengo giusto”. Dopo l’acquisto di una sede più grande, è nata l’idea di aprire un nuovo centro polispecialistico, ma con un approccio diverso. L’idea è stata sviluppata da Silvia Mercandelli, la figlia di Arienti, con l’obiettivo di fornire assistenza ai pazienti che non riescono a trovare un medico di base o che preferiscono evitare l’affollamento del pronto soccorso per problematiche non urgenti. “Nella speranza di riuscire a garantire servizio nell’arco di 48h sarà proprio questo il nostro obiettivo. Vogliamo velocizzare la richiesta del cittadino e ridurre l’attesa”. Silvia desidera portare avanti la mission di sua madre, mettendo sempre al centro le esigenze e il benessere dei pazienti.”Quello che vogliamo fare noi – dice Barbara – è quello di fornire un servizio privato in un modo più umano anche a livello economico. Stabiliremo delle tariffe accessibili a tutti”. Il Centro Medico si impegnerà a offrire un’esperienza accogliente e umana ai pazienti: ogni persona non verrà considerata come un numero, ma come un individuo con un nome e una storia.