Il leader della Cgil dopo la morte di Satnam Singh, il bracciante indiano abbandonato ferito Roma, 20 giu. (askanews) – “Sembra quasi normale che uno che fa impresa lo debba fare con degli schiavi. La follia è questa. Aziende come queste vanno chiuse, va impedito che possano continuare a lavorare”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando a “L’Aria che tira” del bracciante indiano morto a Latina. “Parliamo – ha aggiunto – di un lavoratore in nero che è morto, di un sistema di fare impresa. Siamo di fronte a un atto di vero e proprio schiavismo. Queste situazioni si sanno. Abbiamo pezzi della nostra economia dove caporalato, sfruttamento e lavoro nero sono la regola. Le cose sono sotto gli occhi di tutti, ma non si vogliono affrontare”. Landini ha poi annunciato che la Cgil insieme con la Flai, la categoria dei lavoratori agricoli, ha proclamato per sabato 22 giugno uno sciopero di due ore a fine turno del settore agricolo nella provincia di Latina. Alle 17, davanti alla prefettura di Latina, la Flai ha organizzato una manifestazione aperta alle associazioni e comunità locali.
Satnam Singh, 31 anni, lunedì è stato scaricato per strada, davanti alla sua abitazione con un braccio tranciato e con le gambe lacerate. Lesioni che sarebbero state dovute all’azione di un macchinario, mentre lavorava nella campagne di Latina. Trasportato in condizioni gravissime al San Camillo di Roma, non ce l’ha fatta. Il titolare dell’azienda per la quale lavorava l’immigrato indiano è stato indagato.