A Milano l’evento per discutere di economia, politica e non solo
Milano, 25 giu. (askanews) – Cinquant’anni portati benissimo. Il Giornale spegne mezzo secolo di candeline richiamando tutti all’evento ‘Il Giornale 50 anni dopo’, un momento di festeggiamento ma anche di riflessione, pensando soprattutto alle grandi sfide che i quotidiani e l’informazione fronteggiano in questo momento storico. Un pensiero, riavvolgendo il nastro, anche al 1974, anno di fondazione del quotidiano da parte di Indro Montanelli. Una sfida raccolta che prosegue ancora oggi. Abbiamo parlato con Alessandro Sallusti, Direttore Responsabile Il Giornale: “Una delle novità dell’informazione di massa è la sua attendibilità, ed è anche uno dei problemi causato dall’arrivo di internet. Credo che un’informazione certificata, come quella dei giornali quotidiani, resti sempre un’ancora di salvezza in questa babele dove ognuno dice la sua ma non si capisce bene a che titolo, perché e soprattutto se questa sua è fondata o infondata”. Celebrazione del passato, ma anche un pensiero al presente con un occhio al futuro. Geoeconomia e geopolitica al centro dei panel, per riflettere su un mercato globale sempre più complesso da interpretare. Fondamentale il ruolo dell’economia e dell’impresa, in un mondo che corre veloce e non accenna a rallentare. Ha poi parlato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato ENI: “È importante la stampa, è importante una stampa libera. Noi siamo vicini a tutta la stampa, con Il Giornale abbiamo ottimi rapporti e questi sono momenti in cui si viene insieme per parlare delle cose che sono importanti per l’Europa, per l’Italia e per la geopolitica internazionale. È un evento estremamente importante, mi sembra stia andando molto bene per interesse, partecipazione ed argomenti toccati”. E poi l’intelligenza artificiale, con rischi e benefici, la crescita sostenibile e tutte le sfide all’orizzonte per l’uomo. Quelle sfide che da cinquant’anni Il Giornale racconta e analizza e che vuole continuare a raccogliere anche nel prossimo futuro.