ROMA – Kirghizistan e Tagikistan, in Asia centrale, e Armenia, nel Caucaso, saranno nuovi Paesi prioritari per la cooperazione italiana: è l’indicazione data dal viceministro Edmondo Cirielli in un’intervista con l’agenzia Dire a margine di Codeway Expo. In primo piano, nelle sue dichiarazioni, le opportunità legate al dialogo tra settore pubblico e imprese private in un ambito di sostenibilità e crescita a livello globale. Cirielli, che è viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, è appena rientrato da una missione in Kirghizistan, una ex repubblica sovietica.
“Con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ovviamente d’accordo con il ministro Antonio Tajani”, sottolinea, “abbiamo da tempo deciso che l’Asia centrale costituisce un elemento geostrategico fondamentale per la sicurezza del mondo e per la sicurezza dell’economia”. Cirielli spiega: “Non per niente l’antica Via della seta era diretta in Cina ma non era della Cina; era soprattutto Asia centrale e Caucaso, erano i due mari, il mar Nero e il mar Caspio”. Il viceministro aggiunge: “E’ chiaro che c’è la volontà di una nostra presenza nei Paesi più in difficoltà, che più hanno bisogno di un sostegno allo sviluppo”. Cirielli precisa quadro e obiettivi di prospettiva. “Penso al Kirghizistan e al Tagikistan, nell’Asia centrale, e all’Armenia, nel Caucaso” dice il viceministro: “Devono rappresentare una priorità per l’Italia e in questo senso abbiamo deciso di prevederli nel piano triennale della cooperazione allo sviluppo”.
“CON LE IMPRESE ITALIANE L’AFRICA DIVENTA UN’OPPORTUNITA’“
Il Piano Mattei ha bisogno delle imprese italiane perché l’Africa diventi a tutti gli effetti “una grande opportunità”: così il viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, in un’intervista con l’agenzia Dire. L’occasione è Codeway Expo, manifestazione organizzata da Fiera Roma e Internationalia che si propone come piattaforma di dialogo tra istituzioni pubbliche e mondo delle imprese in una prospettiva di supporto alla sostenibilità a livello globale.
Secondo Cirielli, “il mondo economico e delle imprese italiano può essere esportato come un modello virtuoso per far crescere l’Africa”. Il viceministro riflette sulla cooperazione allo sviluppo e allo stesso tempo su prospettive e interessi nazionali: “Certamente c’è una volontà di fare del bene ma è chiaro che, dato che siamo il Paese europeo che confina con l’Africa, se abbiamo a che fare con un continente che è ricco e che è un grande mercato si crea una grande opportunità, mentre se abbiamo a che fare con un continente che è povero la nostra economia ne risente”. Al via oggi, Codeway è in corso nei padiglioni di Fiera Roma fino a venerdì.
BOCCALI: CODEWAY È AL SERVIZIO DELLA POLITICA ESTERA DELL’ITALIA
“Una fiera di relazioni” che mira a creare opportunità per le piccole e le medie imprese e allo stesso tempo “servire la politica estera dell’Italia”: è questa Codeway Expo, nella prospettiva del suo coordinatore, Wladimiro Boccali. Parole, le sue, pronunciate in apertura della manifestazione. “Vogliamo essere una piattaforma al servizio della politica estera italiana” ha detto Boccali della tre giorni, organizzata da Fiera Roma con Internationalia. “Oggi, a dieci anni dalla legge 125 del 2014 sulla cooperazione allo sviluppo che ha previsto la possibilità di dare un ruolo alle piccole e medie imprese italiane, c’è bisogno che le Pmi siano messe in condizione di operare e di costruire relazioni”.
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