Presentati i dettagli delle assemblee e presidi del 30 giugno e 1° luglio in tribunali e palazzi di giustizia
All’ingresso del tribunale di Napoli, al Centro Direzionale, si terrà il presidio dei lavoratori
Le sigle sindacali FP CGIL, UIL PA e USB hanno annunciato per questo martedì e mercoledì una mobilitazione a livello nazionale in difesa dei 12.000 precari reclutati con fondi PNRR dal Ministero della Giustizia.
Si tratta dei funzionari UPP, tecnici, contabili e operatori data entry, figure chiave nell’innovazione digitale, nella riduzione del contenzioso arretrato e nel miglioramento degli uffici giudiziari (descritti nella locandina come fondamentali nella gestione di processi, digitalizzazione, organizzazione dati, ecc.).
Programma della mobilitazione
- Lunedì 30 giugno: sit-in in città quali Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Foggia, Genova, Lecce, Modena, Napoli, Reggio Emilia, Taranto, Torino.
- Martedì 1° luglio: presidio in Alessandria, Asti, Catania, Perugia, Reggio Calabria, Milano, Nuoro, Cagliari e due piazze di Roma (Piazza Cavour e Piazzale Clodio).
Queste iniziative mirano a chiedere l’impegno concreto del Governo e del Parlamento, in vista della Legge di Bilancio, affinché vengano stanziate risorse per stabilizzare tutti i precari attualmente in servizio.
La denuncia è chiara: un piano che si limita a stabilizzare solo metà dei lavoratori metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro e metterebbe in difficoltà l’intero funzionamento della giustizia, già sovraccaricato.
Le motivazioni sono evidenti:
- Riduzione dell’arretrato e tempestività dei processi: grazie al lavoro dei precari, i tempi si sono abbreviati del 20 %.
- Supporto essenziale per magistrati: gestione fascicoli, verbalizzazioni, analisi dati e organizzazione.
- Digitalizzazione e innovazione: sono state introdotte e consolidate infrastrutture digitali.
- Competenze acquisite direttamente nei tribunali, spesso in condizioni precarie.
- Nuove energie per la Pubblica Amministrazione: questi profili rappresentano un investimento strategico per la giustizia.
Verso lo sciopero in autunno
I sindacati intendono proseguire la mobilitazione anche in autunno, in corrispondenza del dibattito parlamentare sulla legge di bilancio, con l’ipotesi di uno sciopero generale se non verranno garantite stabilizzazioni integrali.
Cosa succede sul territorio
- Calabria: sit-in nei tribunali di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza, Castrovillari, Reggio Calabria e Locri (che si è svolto il 27 giugno) per chiedere risposte al Ministero e tutela per 390 lavoratori part-time storici
- Parma e Ravenna: presidi il 30 giugno per chiedere di salvare professionalità e servizi, evitando ricadute sul personale già di ruolo
- Catania: evento in Piazza Verga il 1° luglio, con l’obiettivo di rendere la mobilitazione protagonista nel Sud
- Altre città: convocati presidi anche ad Ancona, Milano, Nuoro, Cagliari e Roma
Quella del 30 giugno e 1° luglio sarà una due giorni determinante per fare pressione sul Governo: serve un piano di stabilizzazione completo, che non lasci vittime della burocrazia, ma rafforzi il sistema giustizia con professionalità consolidate.
Le organizzazioni sindacali si dicono pronte a intensificare la mobilitazione se le promesse non si trasformeranno in azioni concrete e finanziamenti certi.
(nella foto una manifestazione di protesta dei lavoratori precari della giustizia a Napoli)

