ROMA – Il 14 e 15 giugno scorsi Napoli ha ospitato il convegno ‘Neuroriabilitazione: dalla neurofisiologia all’esercizio terapeutico’. Organizzato dal GIS (Gruppo di Interesse Specialistico) in Fisioterapia Neurologica e Neuroscienze dell’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI), l’evento si è tenuto presso il Centro Congressi ‘Tiempo’ del capoluogo partenopeo.
All’incontro hanno preso parte oltre 160 fisioterapisti provenienti da tutta Italia, che hanno fatto il punto sulle nuove evidenze legate alla neuroplasticità indotta dall’esercizio nelle cerebrolesioni e nelle malattie neurodegenerative.
Cuore del primo giorno di lavori, aperti dalla presentazione dello speaker John Krakauer, la sessione dedicata a ‘Come apprende il cervello: la neuroplasticità’, con focus su sclerosi multipla, malattia di Parkinson e riabilitazione, dalla neurofisiologia alla pratica clinica.
“Le neuroscienze- ha spiegato all’agenzia Dire la presidente del GIS in Fisioterapia Neurologica e Neuroscienze dell’AIFI, Susanna Mezzarobba– ci mettono a disposizione una serie di scienze di base e di conoscenze che ci consentono di rendere molto specifica, peculiare ed efficiente la costruzione dell’esercizio terapeutico, strumento dell’apprendimento motorio, indispensabile per massimizzare i processi di neuroplasticità e per favorire il recupero delle funzioni motorie compromesse nelle persone affette da patologia neurologica“.
La sessione ‘Principi chiave dell’esercizio terapeutico in neuroriabilitazione’ ha inaugurato l’ultimo giorno del congresso. I partecipanti si sono confrontati su esercizi non motori, specificità del trattamento, esercizio e intensità per promuovere il consolidamento della memoria motoria nella malattia di Parkinson, neuroplasticità esperienza-dipendente.
“Abbiamo parlato di cosa fare con i nostri pazienti, quale intensità avere, con quanta frequenza. Sessioni- ha evidenziato la presidente del congresso, Elisa Gervasoni– che hanno generato spunti di riflessione per i clinici che sono chiamati a decidere quale percorso riabilitativo proporre una volta di fronte al paziente“.
Il congresso di Napoli ha inoltre voluto valorizzare i contributi di fisioterapisti e professionisti sanitari della riabilitazione di ambito non solo clinico ma anche di ricerca con una sessione dedicata ai dottorandi, “durante la quale- ha ricordato Mezzarobba- sono emersi gli aspetti verso i quali si sta dirigendo la ricerca nell’ambito della fisioterapia, proprio perché il nostro obiettivo è quello di avere una conoscenza sempre maggiore dell’esercizio terapeutico nella fase di recupero del paziente, strumento principe dell’intervento riabilitativo. Conoscerne tutti i suoi aspetti è infatti fondamentale proprio per poter potenziare al massimo il percorso di recupero motorio della persona che subisce alterazioni di tipo neurologico“.
“L’evento- ha affermato soddisfatta Gervasoni- è stato non solo un successo dal punto di vista del numero dei partecipanti, ma ha rappresentato anche una bella commistione tra clinici e ricercatori. La caratura di tutti i relatori è stata davvero di alto livello, compresi i colleghi che hanno presentato i propri progetti come ‘poster presentation’ o come ‘oral presentation’”.
“Abbiamo avuto oltre 50 abstract provenienti da centri clinici e di ricerca. Quello riservato ai poster- ha concluso Susanna Mezzarobba- è stato un momento importante all’insegna del dialogo e del confronto. Sicuramente tutti i relatori internazionali ci hanno dato modo di implementare le nostre conoscenze e di avere nuovi punti di vista”.
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