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Dalla radio alla comunicazione quantistica, l’eredità di Marconi

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A Roma Cnr e Rai celebrano lo scienziato a 150 anni dalla nascita

Roma, 13 giu. (askanews) – Scienziato, inventore, imprenditore, premio Nobel per la Fisica Guglielmo Marconi è stato celebrato oggi nella sede di Roma del Cnr a 150 anni dalla sua nascita e a 100 anni dal primo messaggio radiofonico trasmesso dalla URI, l’Unione Radiofonica Italiana, l’antesignana della Rai che con il Cnr ha organizzato l’evento “Marconi sulla rotta della scienza. Il grande viaggio della ricerca e dell’innovazione”. Una vita intensa quella di Marconi, ripercorsa in parole e immagini che lo mostrano a bordo del panfilo Elettra su cui condusse tanti dei suoi esperimenti, in Inghilterra nelle vesti di scienziato e imprenditore con la sua Marconi Wireless Telegraph, un nome che sa già di futuro, o accanto a Pio XI per l’inaugurazione di Radio Vaticana nel 1931.”Oggi celebriamo 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi – ha dichiarato la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza – ma anche quello che ha rappresentato Marconi per il Cnr in quanto presidente e anche fondatore e sviluppatore di questa idea della ricerca, della ricerca traslazionale, del trasferimento tecnologico e dell’imprenditorialità basata sulla conoscenza. Per noi simbolicamente è un momento per tutte le scienze, per tutte le persone che lavorano nel campo della ricerca fondamentale ma anche che sviluppano brevetti e hanno intenzione di creare valore dalla scienza. Guglielmo Marconi fu un pioniere di tutto questo e quindi è importante ricordare che attraverso l’imprenditorialità della scienza si creano poi posti di lavoro, benessere e competenze”.Pioniere della comunicazione, Marconi ne intuì le molteplici potenzialità che oggi, ad esempio, ci consentono di utilizzare una tecnologia quantistica con crittografia avanzata per comunicare in modo sicuro di cui è stata offerta una dimostrazione durante l’evento. Scienza e ricerca come strumenti di progresso della società.”È una grande emozione tornare qui, ci venivo da ragazzino – dichiara Guglielmo Giovanelli Marconi, docente Università Popolare Meier, nipote dello scienziato – quando era presidente Rossi Bernardi che ci accoglieva con mia nonna Maria Cristina Marconi e mia madre Elettra. Sono loro che mi hanno trasmesso la memoria di mio nonno, il suo attaccamento al Cnr. Lui passò gli ultimi 10 anni della sua vita qui a Roma, presiedendo il Cnr a cui ha dato un grande impulso perché diceva sempre che le sue invenzioni erano per il beneficio dell’umanità non per distruggerla, ma per inventare bisogna fare ricerca e il Cnr è sempre stata l’eccellenza che lui ha cercato di promuovere e di difendere come indipendente dalle istituzioni ed è quello che adesso anche la nuova presidente, la prof.ssa Carrozza, sta cercando di fare”. Guglielmo Marconi morì il 20 luglio 1937, quel giorno, per due minuti, tutte le radio del mondo interruppero le trasmissioni.

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