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Cultura e diversificazione per fermare i danni dell’overtourism

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Giro d’Italia della Csr: confronto a Genova su Turismo sostenibile

Genova, 13 giu. (askanews) – Turismo come opportunità di crescita per i territori, ma anchecome danno irreparabile per le comunità: per trovare un punto diequilibrio tra queste forze contrapposte imprese e istituzionisono chiamate a scelte coraggiose di politiche sostenibili. Se neè discusso a Genova nel corso della decima tappa de “Il Girod’Italia della Csr” l’evento itinerante del Salone della Csr edell’innovazione sociale.Organizzata in collaborazione con “EticLab” e “Palazzo DucaleFondazione per la Cultura”, la giornata di lavoro ha avutonell’esperienze vissute nel territorio genovese, presentate dastudiosi e imprese, la base di partenza per l’analisi dicriticità e la proposta di alcune soluzioni.”Da qualche anno ci sono sempre più navi da crociera che arrivanoa Genova – dice Renato Rovida, presidente di EticLab,associazione di aziende impegnate nella diffusione della culturadella responsabilità sociale d’impresa – Registriamo in città unmovimento di turismo giornaliero molto più elevato degli annipassati. E quindi si tratta di decidere cosa vuol far Genova perevitare le ricadute dannose del overtourism. Noi di EticLabpuntiamo a scelte di turismo sostenibile, un turismo anche di ditipo culturale, e non solo ‘mordi e fuggi’ con flussi di personeche non riescono a comprendere e apprezzare nulla, o quasi nulla,di quello che è il contenitore Genova”.I lavori hanno offerto l’occasione per evidenziare anchecriticità meno evidenti innescate dall’overtourism, come quellerelative alla sicurezza di luoghi e attività: si pensi, peresempio agli escursionisti che, improvvisati, si avventurano inpercorsi e ambienti pericolosi. E si è discusso di possibilisoluzioni. “Una soluzione può essere il ‘de-marketing’, ovvero fare dellepolitiche per ridurre l’afflusso di turisti, educando le persone- argomenta Lara Penco, docente di Economia e Gestione delleImprese all’Università di Genova – Se il prodotto è un prodottoche crea dei pericoli, ebbene riduciamo l’afflusso delle personefacendo pagare un ticket, pr esempio, e spiegando bene allapersone come fruire del servizio e della specifica esperienza”.Altra criticità di cui si è discusso è l’impatto della logisticafunzionale ai servizi di ospitalità: per esempio dal trasportodelle merci per la ristorazione alla movimentazione dellabiancheria per i B&B. Dinamiche che determinano l’aumento dellafragilità dei territori coinvolti. “Come risolverlo? Come hanno fatto alcune piccole città comeLucca, Amalfi, e come si sta cercando di implementare anche inalcuni centri della Liguria: spostando le merci a un centro diconsolidamento, una specie di magazzino appena fuori dalla città;e fare entrare nei centri solo dei piccoli mezzi elettrici -prosegue Penco – In questo caso la CO2 si riduce e sidisciplinano i flussi di spostamento con un beneficio per ituristi, per l’ambiente, e per il Paese”Dal confronto è emerso però che se l’evidenza delle criticitàtrova tutti d’accordo, le soluzioni proposte riflettono invececonsiderazioni e prospettive diverse. “Non so se bisogna veramente dissuadere il turismo; forse bisognalavorare su un tipo di turismo più qualitativo: non il turismomordi e fuggi, ma un turismo che davvero vede e scopre la città.Un turismo che immagina e pianifica le proprie visite, quindisenza innescare affollamenti in due ore in cui non ci si muove,per poi avere ore in cui non c’è nessuno – dice Ilaria Bonacossa,direttrice di Palazzo Ducale – La cultura sicuramente attrae untipo di turista che vuole dedicare tempo alle città, vuolescoprire, approfondire. Credo che per Genova il turismo siaun’opportunità importante. E’ vero che ci sono dei momenti dovesembra che la città sia molto affollata, ma non ha i problemi dicittà come Venezia, che essendo chiusa in una laguna non può’allargare’ gli ambiti di interesse delle persone. Una città comeGenova invece può immaginare e proporre più centri diversi diattrazione e interesse, e grazie a questa polifonia di centri sipuò quindi immaginare che il turismo non si concentri in un sololuogo”La tappa genovese ha chiuso il Giro d’Italia della CSR che,cominciato a febbraio, ha toccato dieci città – Roma, Torino,Gorizia, Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari e Cagliari -lungo un percorso ideale verso l’appuntamento nazionale de ilSalone della CSR e dell’innovazione sociale in programma dal 9all’11 ottobre a Milano, in Bocconi. Titolo della 12esimaedizione del Salone e filo conduttore dei lavori è: “Sfidare lecontraddizioni”.

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