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Cig Covid a Visibilia, avviso conclusione indagini alla ministra Santanchè. Schlein e Conte attaccano

AttualitàCig Covid a Visibilia, avviso conclusione indagini alla ministra Santanchè. Schlein e Conte attaccano

Procura di Milano notifica chiusura indagini con l’ipotesi di reato truffa ai danni dell’Inps. M5S: annuncia mozione di sfiducia

Roma, 22 mar. (askanews) – La Procura di Milano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del ministro Daniela Garnero Santanchè e di altre persone, ed anche delle società Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl. L’ipotesi di reato contestata è quella di truffa ai danni dell’Inps, “in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19, per un totale di 13 dipendenti”, si spiega in un comunicato dal procuratore capo di Milano, Marcello Viola.

Nel silenzio (al momento) del governo, i Cinque stelle in primis insorgono contro la ministra ricordando che “mentì sfacciatamente di fronte all’aula al Senato” e annunciano la mozione di sfiducia. E i leader dell’opposizione, Conte e Schlein attaccano.

“A me sembra che Fdi, che durante il Covid faceva la voce grossa sulla gestione della pandemia, ora chiude gli occhi addirittura sulla ministra Santanchè. Lo abbiamo denunciato da tempo, oggi c’è l’ipotesi acclarata dalla procura di Milano della truffa dei fondi Covid a danno dei lavoratori. Era già chiaro, lo abbiamo denunciato, aveva mentito al Parlamento”, avverte il leader del movimento cinque stelle Giuseppe Conte interpellato a margine della presentazione del libro di Pasquale Tridico al tempio di Adriano.

“Daniela Santanchè è indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato, per accuse meno gravi di questa ministri si sono dimessi in Italia e in Europa. Torniamo a chiedere quello che chiedevamo già otto mesi fa e cioè che la presidente Meloni prenda atto di queste gravi accuse e chieda alla sua ministra di fare un passo indietro”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento a Caltanissetta, a proposito della vicenda giudiziaria che riguarda il ministro del Turismo.

“Accuse così gravi non meritano di sentire rispondere che si aspetta la fine di un processo. Siamo tutti garantisti, ma quando una ministra è indagata con l’accusa di avere truffato lo Stato per la vicenda relativa alla cassa integrazione in deroga questo tipo di accuse mette a rischio l’onorabilità dell’istituzione che rappresenta. Torniamo a chiedere a Giorgia Meloni di agire a tutela dell’onorabilità delle istituzioni e per evitare che questo governo metta in imbarazzo l’Italia anche nei consessi internazionali” ha concluso Schlein.

“Mentre il nostro Paese stava attraversando il suo momento più duro, Daniela Santanchè e il suo partito attaccavano ripetutamente il presidente Conte e quello dell’Inps, Tridico, chiedendone le dimissioni. Oggi apprendiamo dalla Procura di Milano che la ministra Santanchè è indagata per truffa sulla Cig per il Covid. Come si dice in questi casi: il tempo è galantuomo. Mi domando come faccia questa gente a guardarsi allo specchio. A parti invertite, una Giorgia Meloni paonazza avrebbe già chiesto la sua cacciata dal Governo. Oggi c’è lei a Palazzo Chigi: agisca di conseguenza e faccia dimettere immediatamente Santanchè. Per conto nostro chiederemo immediatamente la calendarizzazione della mozione di sfiducia per la Ministra Santanchè”, comunica il presidente dei deputati Cinque stelle Francesco Silvestri.

“La chiusura delle indagini preliminari a carico della ministra Santanchè e delle ‘sue’ Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria Srl confermano ciò che è chiaro a tutti dal luglio scorso. Daniela Santanchè in quel pomeriggio d’estate mentì sfacciatamente di fronte all’aula al Senato sul ricorso alla Cassa Integrazione Covid delle sue aziende, relativamente alle irregolarità portate alla luce dall’inchiesta di ‘Report’”, sottolineano in una nota i senatori M5s in commissione Industria, Turismo e Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave, aggiungendo: “La Procura di Milano non fa che certificare come la ministra Santanchè non possa più ricoprire il suo ruolo attuale. In qualsiasi altro paese si sarebbe già dimessa da quel dì, ma arrivati a questo punto il passo indietro è obbligato: anche Giorgia Meloni dovrebbe prenderne atto”.

“Siamo sempre garantisti e ci auguriamo che cadano tutte le accuse nei suoi confronti, ma Daniela Santanchè già da tempo si sarebbe dovuta dimettere dalla carica di ministro: per potersi difendere meglio dal processo, per non creare imbarazzo alle nostre istituzioni che anche lei, a sua insaputa, dovrebbe rappresentare, ma che per evidente incapacità politica, difesa delle lobby dei balneari, una promozione del settore turistico che con la campagna Open to Meraviglia ci ha trasformato in una barzelletta. A che ora si dimette?”, afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

“Consiglierei la presidente Meloni, e con lei anche ai suoi ministri e parlamentari, di dedicare una maggiore attenzione a quei ministri del suo governo accusati di aver truffato lo Stato piuttosto che a cercare di infangare quei sindaci come Antonio Decaro impegnati da sempre nell’affermare i valori della legalità e della correttezza”, commenta il segretario di Si, Nicola Fratoianni deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra.

“Di tutta la torbida vicenda che riguarda Daniela Santanchè e le sue aziende, l’aspetto più grave e desolante sono le menzogne raccontate nelle aule parlamentari proprio sulla gestione della Cassa Covid. Ora su questo indagheranno i magistrati: saranno loro a stabilire se c’è stata o meno truffa ai danni dello Stato. Sul fronte politico però, la presidente del Consiglio Meloni crediamo che debba iniziare a chiedersi se è ancora il caso di tenere nella sua squadra una ministra che rischia un processo. Le ipotesi di reato sono troppo gravi per far finta di niente”, chiosano in una nota i deputati M5s in commissione Attività Produttive.

“La presidente Meloni faccia le sue valutazioni e decida se quanto accade non le sembra sufficiente per imporre un passo indietro alla sua ministra. Ci stupisca e faccia in concreto quello che ha chiesto a molti suoi avversari politici per fatti meno gravi eticamente e politicamente: chieda lei le dimissioni alla ministra Santanchè”, chiede infine la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, concludendo: “Preoccupa molto che il capo del governo usi il potere – aggiunge la deputata dem – per difendere a oltranza chi rientra nel suo circolo di amici e parenti”.

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